mercoledì 27 giugno 2007


IL VIOLINISTA PAZZO

Non fluì dalla strada del nord
né dalla strada del sud
la sua musica selvaggia per la prima volta
nel villaggio del giorno.

Egli apparve all'improvviso nel sentiero,
tutti uscirono ad ascoltarlo,
all'improvviso se ne andò,
e invano sperarono di rivederlo.

La sua strana musica infuse in ogni cuore
un desiderio di libertà.
Non era una melodia,
e neppure una non melodia.

In un luogo molto lontano,
in un luogo assai remoto,
costretti a vivere,essi
sentirono una risposta a questo suono.

Risposta a quel desiderio
che ognuno ha nel proprio seno,
in senso perduto che appartiene
alla ricerca dimenticata.

La sposa felice capì
d'essere malmaritata
l'appassionato e contento amante
si stancò di amare ancora,

la fanciulla e il ragazzo
furono felici d'aver solo sognato,
i cuori solitari che erano tristi
si sentirono meno soli in qualche luogo.

In ogni anima sbocciava un fiore
che al tatto lascia polvere senza terra,
la prima ora dell'anima gemella,
quella parte che ci completa,

l'ombra che viene a benedire
dalle inespresse profondità lambite
la luminosa inquietudine
migliore del riposo.

( Fernando Pessoa)

domenica 24 giugno 2007

Jones il violinista

La terra alimenta un fremito continuo
nel tuo cuore, e quello sei tu.
E se la gente vede che sai suonare,
be', ti tocca suonare, per tutta la vita.
Che vedi, una messe di trifoglio?
O un prato tra te e il fiume?
C'è vento nel granturco: ti freghi le mani
per i manzi già pronti per il mercato;
o ti giunge un fruscio di sottane
come a Little Grove quando ballano le ragazze.

Per Cooney Potter una colonna di polvere
o un turbinio di foglie significavano rovinosa siccità;
a me sembrava di vedere Red-Head sammy
quando ballava Too-a-Loor da par suo.
Come fare a coltivare i miei quaranta acri,
non parliamo di aumentarli,
con la ridda di corni, fagotti e ottavini
che cornacchie e pettirossi miagitavano in capo,
e il cigolio d'un mulino a vento - vi par poco?

Mai misi mano all'aratro in vita mia
senza che ci si mettesse di mezzo qualcuno
e mi trascinasse via a un ballo o a un picnic.
Finii coi miai quaranta acri;
finii col mio violino sgancherato-
e una risata rauca, e mille ricordi,
e neppure un rimpianto.

Da : Antologia di spoon river di Edgar Lee Master